Costruzioni industriali

Adeguamento sismico dei capannoni industriali

L’adeguamento sismico di un capannone industriale comprende una serie di interventi strutturali finalizzati a portare l’edificio ai livelli di sicurezza prescritti dalle normative tecniche sulle costruzioni (N.T.C. 2018) per i nuovi edifici. Questo processo inizia con un’analisi della struttura esistente, seguita dall’applicazione di tecniche per migliorare la resistenza dell’edificio ai terremoti. L’obiettivo è garantire la sicurezza dei lavoratori e dei beni, oltre a conformarsi alle normative vigenti in materia di protezione antisismica.

Perché farlo

Quando è necessario l’adeguamento sismico

L’adeguamento sismico è necessario quando un capannone non rispetta le attuali normative antisismiche o presenta vulnerabilità strutturali che lo rendono poco sicuro in caso di terremoto. Questo intervento è particolarmente consigliato per edifici costruiti prima dell’entrata in vigore delle normative moderne o situati in zone ad alto rischio sismico.​

La necessità di adeguamento può emergere a seguito di verifiche tecniche obbligatorie, di una ristrutturazione o di un cambio di destinazione d’uso. Il costo dell’adeguamento varia in base alle dimensioni dell’edificio e al grado di intervento richiesto. I tempi di realizzazione possono variare da poche settimane a diversi mesi, in base alla complessità dell’intervento.

I vantaggi

Maggiore sicurezza

Protegge lavoratori, impianti e beni aziendali da terremoti, riducendo il rischio di crolli e garantendo la continuità produttiva in caso di eventi sismici.

Valore immobiliare

Un capannone adeguato alle normative sismiche acquista maggiore valore di mercato, garantendo un eventuale prezzo di vendita più elevato.

Conformità normativa

Gli interventi assicurano che l’edificio rispetti le leggi vigenti sulla sicurezza sismica, evitando sanzioni e responsabilità legali per inadempienze o mancate certificazioni.

Agevolazioni fiscali

Grazie al Sismabonus e ad altri incentivi, è possibile recuperare gran parte dei costi sostenuti per l’adeguamento attraverso detrazioni fiscali fino al 36%.

Come si fa

Adeguamento antisismico: le fasi e le normative

L’adeguamento sismico dei capannoni industriali è regolato da precise normative tecniche che stabiliscono i criteri di progettazione, verifica e intervento sulle strutture esistenti. Il principale riferimento normativo è il D.M. 17 gennaio 2018 (Norme Tecniche per le Costruzioni – NTC 2018), che definisce i parametri di sicurezza per edifici nuovi ed esistenti, includendo le metodologie di analisi sismica e le classi di rischio.

La Circolare 7/2019, invece, fornisce chiarimenti applicativi sulle NTC 2018, specificando i criteri di valutazione della vulnerabilità sismica e gli interventi di miglioramento e adeguamento. Inoltre, per le costruzioni industriali prefabbricate, è essenziale considerare le Linee Guida per la valutazione della sicurezza dei capannoni industriali pubblicate dalla Protezione Civile nel 2011, redatte a seguito del terremoto in Emilia-Romagna per prevenire il collasso di strutture prefabbricate.

Oltre alle normative nazionali, ogni regione può emanare regolamenti specifici in base alla classificazione sismica del territorio. Prima di avviare un intervento, è fondamentale effettuare una valutazione della sicurezza sismica, obbligatoria per edifici strategici o con destinazione d’uso pubblico e raccomandata per le strutture industriali. Tipicamente, un adeguamento antisismico si articola su 4 fasi:

Analisi strutturale

Valutazione della vulnerabilità dell’edificio.

Progettazione

Definizione delle soluzioni di rinforzo.

Intervento

Realizzazione dei lavori strutturali.

Collaudo finale

Verifica della sicurezza post-intervento.

Come funziona

Sismabonus e agevolazioni fiscali

Il Sismabonus è un’agevolazione fiscale che, per edifici diversi dall’abitazione principale,  permette di ottenere detrazioni fino al 36% delle spese sostenute per interventi di miglioramento e adeguamento sismico. 



Questa agevolazione, valida fino al 31 dicembre 2025, si applica ai fabbricati situati nelle zone sismiche 1, 2 e 3, e dal 2026 la detrazione massima scenderà al 30%.


Le detrazioni sono ripartite in 5 quote annuali di pari importo. Per accedere ai benefici, è fondamentale affidarsi a professionisti che possano certificare il miglioramento sismico ottenuto e garantire la conformità alle normative vigenti.

Domande frequenti

Qui troverai le risposte alle domande più frequenti sugli adeguamenti antisismici.

La differenza principale sta nel livello di sicurezza raggiunto.
L’adeguamento sismico porta la struttura a rispettare pienamente i requisiti previsti dalla normativa antisismica vigente, come se fosse un edificio di nuova costruzione.
Il miglioramento sismico, invece, mira a incrementare la capacità dell’edificio di resistere a un sisma, senza però raggiungere i livelli massimi richiesti per le nuove costruzioni.
Entrambi gli interventi sono fondamentali per aumentare la sicurezza e il valore dell’immobile, ma la scelta dipende dal tipo di edificio, dallo stato attuale della struttura e dalle finalità d’uso.

Per stabilire se un edificio è antisismico è necessario eseguire una valutazione della vulnerabilità sismica.
Si tratta di un’analisi tecnica condotta da un ingegnere strutturista, che comprende l’esame della documentazione esistente, sopralluoghi, rilievi e modellazioni strutturali.
Al termine, viene redatta una relazione tecnica che indica il grado di sicurezza sismica dell’immobile e, se necessario, le tipologie di intervento per il miglioramento o l’adeguamento sismico.
È il primo passo per capire come intervenire in modo efficace.

Il progetto strutturale è redatto da un ingegnere strutturista abilitato, con competenze specifiche in ingegneria sismica.
L’ingegnere analizza la struttura esistente e progetta gli interventi necessari per migliorare o adeguare l’edificio alle normative sismiche.
In un intervento di adeguamento sismico, la collaborazione tra progettista strutturale e impresa edile è fondamentale per garantire la corretta esecuzione delle opere, il rispetto dei tempi e dei costi, e soprattutto la sicurezza finale dell’edificio.

La valutazione della sicurezza sismica è obbligatoria in diversi casi previsti dalla normativa, tra cui:

  • Cambio di destinazione d’uso che comporti aumento dei carichi;
  • Interventi strutturali rilevanti;
  • Vendita o ristrutturazione di edifici pubblici o strategici (scuole, ospedali, ecc.);
  • Immobili sottoposti a vincoli o richieste specifiche dalla Protezione Civile o dagli enti preposti.

Anche se non sempre obbligatoria, la valutazione della sicurezza sismica è fortemente consigliata in tutte le zone a rischio sismico per prevenire danni e tutelare la sicurezza degli occupanti.
Una valutazione tempestiva consente anche di pianificare eventuali interventi di adeguamento sismico sfruttando bonus edilizi e detrazioni fiscali.

Dicono di noi

Azienda seria, brave persone, puntuali e disponibili, sono capaci di ascoltare e lavorare in team nel rispetto dei ruoli. Presenti e disponibili a risolvere subito i problemi sorti in cantiere.
Lorenzo Donati
Zero associati | Bologna

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